Gaza, Netanyahu: “Guerra non è finita, chi vuole farci male si sta riarmando”

Gaza Netanyahu Guerra non e finita chi vuole farci male si sta riarmando

(Adnkronos) – La guerra “non è finita”. Così in un discorso alla Knesset il premier israeliano Benjamin Netanyahu, come riporta il Times of Israel. “Chi cerca di farci del male si sta riarmando. Non hanno rinunciato all’obiettivo di distruggerci”, ha proseguito, ripetendo che Hamas “sarà disarmato”. “Gaza sarà smilitarizzata. Accadrà nel modo più semplice o in quello più difficile – ha detto -. Ma accadrà”. 

Israele, ha poi continuato, è determinato a far rispettare “con il pugno di ferro” gli accordi di tregua nella Striscia di Gaza e in Libano. “Vedete cosa accade ogni giorno in Libano”, ha proseguito il primo ministro riferendosi ai raid contro Hezbollah. 

Lo Stato ebraico, ha assicurato ancora, “è determinato a riportare a casa i quattro ostaggi deceduti rimasti a Gaza”. 

Intanto Netanyahu oggi ha incontrato l’inviato della Casa Bianca, Steve Witkoff, ed il genero del presidente Donald Trump, Jared Kushner, ha riferito al Times of Israel una fonte all’interno dell’ufficio del premier, precisando che i temi principali della riunione sono stati gli sforzi per mantenere in vigore il cessate il fuoco a Gaza e per riportare in Israele gli ostaggi deceduti. 

In particolare, al centro dell’incontro a Gerusalemme la fase due dell’accordo, ha reso noto la portavoce dell’ufficio di Netanyahu, Shosh Bedrosian, precisando che “i due hanno discusso della fase uno, in cui ci troviamo ancora, e della fase due di questo piano, che include il disarmo di Hamas, la smilitarizzazione di Gaza e la garanzia che Hamas non avrà mai alcun ruolo nel futuro di Gaza”. 

“La fase due include anche l’istituzione della forza internazionale di stabilizzazione, i cui dettagli ovviamente sono in fase di discussione”, ha aggiunto Bedrosian. 

 

Nel frattempo il ministro della Sicurezza nazionale israeliano Itamar Ben Gvir ha dichiarato che la proposta di legge sulla pena di morte per i terroristi presentata dal suo partito Otzma Yehudit verrà approvata “rapidamente e senza compromessi” dalla Knesset.  

Secondo Ben Gvir, la legge, che obbligherebbe i tribunali a imporre la pena di morte a coloro che hanno commesso omicidio motivato da motivi nazionalistici di cittadini israeliani, scoraggerà il terrorismo e porrà fine al “rituale” del rapimento di israeliani per garantire il rilascio dei prigionieri. 

Ben Gvir ha esortato tutti i partiti della coalizione e i partiti di opposizione “sionisti” a sostenere il disegno di legge, accusando al contempo i legislatori arabi Ahmad Tibi, Mansour Abbas e Ayman Odeh, che si oppongono, di “difendere i terroristi”. 

 

Israele ha intanto restituito alle autorità della Striscia di Gaza le salme di altri 15 palestinesi, nell’ambito dell’accordo sul cessate il fuoco, dopo la riconsegna ieri del corpo del tenente Hadar Goldin, ucciso e rapito da Hamas durante la guerra del 2014. Lo ha annunciato il ministero della Salute controllato dal gruppo islamista palestinese, precisando che la consegna dei corpi è avvenuta con la mediazione del Comitato internazionale della Croce Rossa. Sale così a 315 il numero dei corpi di palestinesi restituiti a Gaza nell’ambito dell’intesa che prevede la restituzione di 15 salme per ogni ostaggio. Secondo Israele, a Gaza restano ancora i corpi di quattro ostaggi. 

 

 

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