Elezioni regionali in Veneto, Meloni: “L’Italia è tornata una nazione seria e affidabile”

Elezioni regionali in Veneto Meloni LItalia e tornata una nazione seria e affidabile

(Adnkronos) – “L’Italia è tornata una nazione seria, affidabile, leale”. Così la premier Giorgia Meloni, intervenendo a Padova durante il comizio del centrodestra per sostenere la candidatura di Alberto Stefani alle regionali in Veneto. “E’ tornata una nazione che guarda gli altri consapevole di quello che rappresenta ed è accaduto non solo perché noi difendiamo l’interesse nazionale italiano, ma anche perché siamo consapevoli della grande nazione che rappresentiamo e non consentiamo a nessuno di metterle i piedi in testa”.  

Con “questa sala stracolma” dimostrate “di volere ancora continuare a camminare insieme a noi per portare questa bella e operosa terra ancora più in alto nei prossimi anni. Io vedo qui la fierezza per la vostra identità, vedo l’entusiasmo per accompagnare questo cammino. Vedo la determinazione di continuare a difendere le nostre idee”.  

“Grazie per accompagnare in questa corsa Alberto Stefani e i candidati che si sono messi in gioco. Grazie per voler garantire al Veneto altri anni di buon governo, di risposte efficaci”, ha proseguito Meloni rivolgendosi alla platea. “I nostri avversari sperano che le cose vadano male, non importa se gli italiani lo pagheranno: loro sperano che le cose vadano male perché alla fine preferiscono, magari, avere l’opportunità di governare sulle macerie piuttosto che stare all’opposizione”. 

“Dicevano che noi avremmo favorito gli evasori e invece sono due anni che registriamo dati record nel recupero dell’evasione fiscale” sottolinea Meloni. “Però non l’abbiamo fatto vessando i cittadini onesti come invece si faceva ai tempi della sinistra: lo abbiamo fatto con una riforma fiscale che era attesa da 50 anni”. 

“Oggi ci parlano di equità” ma “non dimentichiamo i decreti salva-banche o il superbonus. Non dimentichiamo neanche misure con le quali si è consentito di ristrutturare la seconda casa a persone che potevano farlo anche con i soldi di chi una casa neanche ce l’ha. Quindi, per favore, almeno la sinistra non ci venga a parlare di equità”. 

Giorgia Meloni punge ancora la Cgil. “Siamo intervenuti di nuovo sui redditi più bassi portando al 5% la tassazione sugli gli aumenti legati ai rinnovi contrattuali, una misura che ci chiedevano i sindacati, che ci chiedeva anche la Cgil” e “la Cgil ha risposto con un nuovo sciopero generale, il settimo in tre anni, rigorosamente convocato di venerdì. Perché si sa che la rivoluzione nel weekend esce meglio…”. 

“Dicevano che con noi le donne sarebbero state un passo dietro agli uomini… Abbiamo il tasso di occupazione femminile più alto di sempre: la parità che la sinistra invocava la stiamo costruendo noi” rileva la premier.  

“In questi tre anni abbiamo lavorato molto anche per modernizzare questa nazione con riforme che erano attese da anni, alcune addirittura da decenni” dice dal palco la presidente del Consiglio. “Penso anche alla riforma del premierato, l’elezione diretta del capo del governo: una riforma con la quale vogliamo dire basta agli inciuci, ai giochi di Palazzo, ai governi che passano sulla testa dei cittadini e sui quali i cittadini non possono dire la loro, per rimettere il potere nelle mani degli italiani e garantire una stabilità che è una precondizione per qualsiasi crescita e qualsiasi sviluppo”. 

politica

webinfo@adnkronos.com (Web Info)

Previous Article

Coppa Davis, i tre punti che hanno cambiato la storia dell'Italia e... di Sinner

Next Article

Due piani di scale ogni giorno, l'esercizio top per gli anziani e i benefici