(Adnkronos) – “Questo è il torneo dei maestri, il livello è altissimo: ci sta che i migliori al mondo abbiano difficoltà nel primo set”. Paolo Bertolucci commenta con l’Adnkronos gli esordi “gemelli” di Carlos Alcaraz e Jannik Sinner alle Atp Finals di Torino: per ambedue un primo set complicato e poi il dilagare nel secondo. “Qui la tensione la senti, e poi siamo a fine stagione, tutti sono sfiatati ma loro due meno degli altri e s’è visto – dice -. Gli avversari entrano in campo e danno il mille per mille, ma non hanno poi la capacità di tenere sulla lunga distanza certi ritmi; però è ovvio, stiamo parlando dei primi del mondo e di conseguenza non hanno problemi per un set o per un’ora a giocare alla pari, il problema arriva dopo: andando avanti hanno quei cali di tensione o quei cali mentali che sono il motivo per cui non sono numero uno del mondo”. Alcaraz e Sinner “invece tengono, eccome”.
Che il primo set sia rugginoso “capita spesso, perché stai giocando contro il numero 7 o 8 del mondo. E ci mancherebbe pure, non è il primo turno di un torneo dove giochi contro il numero 60. Quindi non hanno problemi a reggere un set, giocarselo alla pari e al limite anche vincerlo”. Al netto della scaramanzia, ancora una finale Alcaraz-Sinner? “Dovrebbe essere così, loro due sono nettamente favoriti. Poi certo, basterebbe un piccolo problemino fisico, un intoppo di qualche tipo, per cui Zverev può battere sia Alcaraz che Sinner, perché è il numero 3 del mondo, non il numero 118. Ma bisogna che Sinner o Alcaraz quel giorno lì abbiano un rendimento inferiore rispetto all’abituale. Che è l’unica maniera per batterli”.
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