COMUNICATO STAMPA – CONTENUTO PROMOZIONALE
Uso inappropriato dei FANS: urgenza sanitaria e sociale
Milano, 12 novembre 2025 – Il recente report Osmed conferma i dati di inappropriatezza dei FANS evidenziando, ancora una volta, la crescita della spesa sostenuta direttamente dai cittadini che cresce del 2,7% annuo, a fronte di un incremento dei consumi dell’1,2%. Per quanto attiene, invece, alla spesa SSN il report evidenzia una riduzione rispetto al precedente report del 3,9% in termini di spesa e del 5,7% in termini di consumi. Questi dati, seppur incoraggianti, non risolvono il tema dell’inappropriatezza dei FANS. Infatti, una recente analisi real world condotta su oltre 12 milioni di assistiti evidenzia che nell’84% dei casi le prescrizioni dei FANS risultano inappropriate e che nella metà dei casi i FANS vengono prescritti a persone che presentano chiare controindicazioni al loro utilizzo con potenziale rischio di importanti effetti collaterali.
Un ulteriore dato di inappropriatezza dei FANS è evidenziabile nel loro uso occasionale: il 51,3% dei pazienti riceve una sola prescrizione/anno. Sulla base di queste evidenze Motore Sanità con il contributo incondizionato di Angelini Pharma, ha promosso dei tavoli macro-regionali di confronto tra esperti e istituzioni su appropriatezza prescrittiva e corretta informazione, fattori chiave nella gestione del dolore cronico.
In Italia, il dolore cronico colpisce circa 13 milioni di persone, circa il 10% della popolazione, con forti ricadute in ambito sanitario, compromettendo significativamente la qualità della vita dei pazienti, generando isolamento sociale e lavorativo, oltre a determinare un peso economico importante sia per il singolo che per il sistema sanitario, causando assenteismo e calo della produttività. La gestione di questi pazienti richiede un approccio multidisciplinare integrato, che coinvolga il medico di medicina generale, lo specialista, gli infermieri, i fisioterapisti, gli psicologi e i terapisti occupazionali. In Italia esistono da anni le Reti di Terapia del Dolore, strutture che ancora oggi, a causa della carenza di risorse, sono inadeguate. Proprio per questo motivo, il Ministero della Salute ha emanato Linee Guida sulla terapia del dolore cronico non oncologico ribadendo la necessità di garantire accesso alle cure attraverso il potenziamento delle reti e la continuità assistenziale tra territorio e ospedale.
“I farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) sono tra i trattamenti più diffusi per la gestione del dolore. La Nota AIFA 66, aggiornata nel 2018, ne definisce le condizioni di prescrizione rimborsabile per orientarne l’uso in linea con le indicazioni terapeutiche. CliCon Srl Società Benefit, ha condotto un’analisi osservazionale su oltre 12 milioni di assistibili, i cui risultati, recentemente pubblicati, descrivono le modalità di utilizzo dei FANS in Italia nel periodo 2019-2023. La quota di pazienti trattati è aumentata dall’1,9% al 3,0%, con un incremento dei consumi da 15,5 a 16,8 DDD/1.000 abitanti/die. I dosaggi medio-bassi risultavano i più prescritti, la durata media del trattamento era di circa tre mesi e un paziente su cinque riceveva più di un FANS nei primi 12 mesi. Nei dati aggiornati al 2023, circa la metà degli utilizzatori di FANS presentava controindicazioni note e il 45% dei pazienti a rischio non riceveva gastroprotezione. Un’analisi integrata ha inoltre evidenziato che il 48% mostrava potenziali controindicazioni o assenza di indicazioni documentate, nei limiti della tracciabilità dei dati amministrativi, riconoscendo che alcune condizioni cliniche potrebbero non essere rilevabili. Queste evidenze, provenienti dalla reale pratica clinica italiana, offrono una rappresentazione aggiornata dei modelli di utilizzo dei FANS e sottolineano l’importanza di rafforzare la consapevolezza prescrittiva e ribadiscono il valore di una corretta informazione a supporto della gestione del dolore”, dichiara Luca Degli Esposti, Presidente CliCon S.r.l Health, Economics & Outcomes Research
“La Medicina Generale può certamente svolgere un ruolo fondamentale nella gestione del dolore cronico soprattutto se coinvolta in modo strutturale e proattivo attraverso la nuova dimensione organizzativa digitale che passa attraverso l’implementazione in corso delle Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) in tutte le Regioni, grazie alla definizione dei nuovi Accordi Integrativi Regionali (AIR) della Medicina Generale. La disponibilità di sistemi digitali informativi evoluti può supportare il medico e le AFT nell’acquisire consapevolezza nelle complessità assistenziali inerenti alla gestione del dolore cronico, fornendo sia indicazioni strategiche sulla dimensione dei fenomeni e sulle patologie che lo sostengono, che sulle modalità terapeutiche e assistenziali adottate, cercando anche di ottenere correzioni verso la migliore appropriatezza delle performance professionali”, dice Rino Moraglia, Direttore Strategico Net Medica Italia
“La multi-morbilità è attualmente una delle maggiori sfide del SSN, per varie ragioni, prima tra tutte una organizzazione dell’assistenza sanitaria tradizionalmente basata su un modello orientato alla singola patologia. I progressi medici, inoltre, portano sempre più verso una specializzazione delle cure a discapito di un approccio che consideri il paziente nella sua globalità e complessità di patologie e problematiche. La combinazione più frequente di patologie croniche (almeno 2 patologie concomitanti) in anni recenti è stata ipertensione e osteo-artrosi (28,0%). In generale, è emerso come il 73,7% dei soggetti con almeno 2 patologie croniche concomitanti risultasse in politerapia farmacologica, cioè con cinque o più farmaci differenti. La riflessione sulla gestione delle malattie croniche ha portato alla conclusione che le patologie croniche vanno prevenute, precocemente diagnosticate e continuamente ‘governate’ con un sistema di controlli attivi che, in base alla storia naturale delle malattie ed i fattori di rischio ad esse correlati, correggano gli stili di vita inadeguati, svelino precocemente la presenza di malattie, evitino o ritardino l’insorgenza e prevengano la progressione e la comparsa delle complicanze. In accordo a quanto previsto dal PNRR e dal DM77/2022, il territorio rappresenta il contesto assistenziale migliore per la cura dei pazienti cronici, anziani, con multi morbilità, disabilità e fragilità. La Medicina Generale può contribuire efficacemente ad attuare politiche di passaggio da un’assistenza ‘reattiva’ a un’assistenza ‘proattiva’, per rallentare l’insorgenza e l’evoluzione delle patologie croniche, presidiare la prevenzione e la promozione di corretti stili di vita, l’appropriatezza prescrittiva e contribuire alla sostenibilità della spesa sanitaria, con una chiara condivisione dei ruoli e del lavoro tra Medico di Medicina Generale e Specialista attraverso una Gestione Integrata. Il Medico di medicina generale, come erogatore di assistenza di primo livello, è direttamente implicato nella scelta e nell’utilizzo efficiente della maggior parte dei farmaci, anche gestendo le terapie farmacologiche prescritte dagli specialisti, garantendo la continuità delle cure. Il cittadino paziente si rivolge fiducioso al medico e l’esito della prescrizione non dipende solo dai contenuti scientifici, il farmaco infatti è un investimento affettivo, una promessa variamente modulata nella cultura delle diverse persone. La scelta che indichiamo è la strada di una sanità d’iniziativa che investa nella realtà più vicina al cittadino, la sanità territoriale. Il grande contributo che la Medicina Generale, adeguatamente valorizzata e sostenuta, è in grado di mettere in campo, con il lavoro singolo e di squadra, medicina di attesa e medicina di iniziativa, si rivela la migliore strada per la tutela della salute per la popolazione di riferimento”, spiega Roberto Venesia, Segretario FIMMG Piemonte, Responsabile Area Farmaco Fimmg e Membro esperto Cabina di Regia Piano Nazionale Cronicità
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